lunedì 22 marzo 2010

getting in touch with the river

quando ho iniziato questo blog ritenevo che soltanto gli episodi migliori, le esperienze più significative in senso positivo vi avrebbero trovato posto. ora so che non sarà così. ci sono delle zone d'ombra che è necessario attraversare.

when i first launched this blog i was sure that only the best things, the most reassuring experiences would make their way here. now i know it is not so. there are dark areas that i need to go through.

il 23 febbraio scorso... una telefonata, qualcuno mi informa che il fiume Lambro è stato invaso da un'ondata di idrocarburi che apparentemente non dovevano neppure esistere...

last February, 23rd... a phone call, someone told me that a wave of petrol and oil flowed into river Lambro... we would later learn that this oil and petrol was supposedly... inexistent...

sappiamo tutti che il corso del fiume Lambro è terribilmente inquinato già non appena superate la prima valle che attraversa per diventarlo poi mortalmente una volta che si è lasciato alle spalle la ricca Brianza. questa non è una novità. ma perché preferiamo non pensarci? perché fare finta di niente?

we all know that the river Lambro is awfully polluted right a few miles below its spring until it gets mortally so after collecting all kinds of waste materials from the industrial sites of the rich Brianza. this is no news. so why do we choose not think about it? why do we feign surprised?

abbiamo spremuto i nostri monti, le nostre valli, i nostri fiumi, la nostra pianura come se loro non contassero più nulla, e pensare che loro sono così generosi con noi...

we've been exploiting our hills, our valleys, our rivers, our fertile land as if they meant nothing, and yet they are being so generous towards us...

la settimana scorsa siamo andati a trovare il fiume. siamo andati a trovarlo come si fa con un vecchio amico o un parente che non vediamo da un pezzo e sappiamo ammalato.

last week we went to visit the river. we went to pay a visit there as we do with an old friend or a relative we haven't seen in a while and have heard of being ill.

siamo andati a trovarlo a Monza praticamente all'altezza dove è avventuto l'avvelenamento di un mese fa. c'era qualcosa di spettrale nell'aria oltre all'odore acre che emana dal fiume come di detersivo...

we went to visit the river in Monza more or less where the poisoning took place one month ago. something eery struck us in the air as well as a terrible smell coming from the river as of detergents...

questo è il punto.

this is the spot.

che cosa fai quando hai di fronte la morte? un paziente, un parente lontano, che è sul punto di morire? respiri profondo e cerchi un centro dentro di te dove trovare conforto, per poterlo offrire a tua volta.

what do you do when confronted with death? with a patient, a distant relative, that looks deadly sick? you take a deep breath, you centre yourself in a place where some comfort can be found and offered.

questo è quanto abbiamo fatto.

that's what we did.

e come te ne vieni via da un parente in quelle condizioni? vuoi credere che a qualcosa è servito... che quel mezzo sorriso, quella serenità appena intravvista nel suo sguardo erano il suo modo per dirti grazie.

and how do you say goodbye to someone in such a state? you want to believe that your visit meant something... that half smile, that fleeting serenity in its eyes... that was its way to say thanks...

così ci siamo compiaciuti nel vedere che una coppia di uccellini è stata tutto il tempo con noi, volando e inseguendosi sopra le nostre teste, mentre praticavamo la nostra piccola cerimonia di guarigione, ringraziamento, riconoscimento e saluto del fiume.

and so we rejoiced when we noticed that a couple of birds stayed with us, flying and chasing each other over our heads, throughout our little cerimony of healing, acknowledging, thanksgiving and greeting of the river.

e quando ce ne siamo andati il cielo ci ha sorriso.

and when we left the sky smiled unto us.

(la nostra formazione comprendeva: me, Alessandro, Mina, Patch e Salvatore. grazie per la vostra presenza)

("we" is: me, Alessandro, Mina, Patch e Salvatore. thank you for being there)



giovedì 18 marzo 2010

risvegliarsi alle cose







"qui" è un bellissimo castello antico con la sua meravigliosa tenuta intorno. (...) ci lavorano circa quaranta persone, facendo di tutto di più. lavorano all'aperto, si prendono cura degli animali, del giardino e lavorano dentro, fanno musica, danzano - un po' di tutto veramente. qui l'apparato teoretico è di secondaria importanza. le cose pratiche vengono prima. si tratta, infatti, di risvegliarsi alle cose, anziché parlarne. si tratta di imparare a fare tutte quelle cose che diciamo di voler fare.
(katherine mansfield)

lunedì 15 marzo 2010

il popolo dei Na'vi










c'è una possibilità che la storia raccontata in Avatar parli di un percorso che prima o dopo ciascuno di noi è chiamato a intraprendere.

Avatar racconta la storia della personale riconnessione con la propria integrità. Pandora, il Popolo dei Na'vi, le forze di occupazione sono in noi. come in noi sono l'eroe e la sua eroina, gli animali selvaggi e quelli ammansiti.

il film descrive il processo
di graduale presa di consapevolezza di uno stato di equilibrio dentro di noi. fluido e in totale armonia fra le sue parti e con noi.

per prendere contatto con questa dimensione è necessario coltivare la quiete e il silenzio - la ricercatrice Grace raccomanda a Jake "rilassati e svuota la mente..." prima di intraprendere il viaggio - altrimenti ci attireremo soltanto guai. strane bestie, incroci fra vipere e lupi si metteranno sulle nostre tracce. allora potrà pararcisi davanti la nostra parte intuitiva con parole dure - sei come un poppante, strilli e non sai cosa fare... - lei, Neytiri, che invece si muove a suo agio in questo spazio e se la rispetteremo potrà diventare nostra alleata.

il processo di esplorazione e presa di coscienza di questo territorio avviene in uno stato vigile e consapevole come quello di veglia ma al tempo stesso fa ricorso a sensi e risorse nostre che raramente attiviamo e che dobbiamo gradualmente esercitare e imparare a padroneggiare.

a un certo punto Grace insegue Jake con caffè e uova cotte al micronde "mangiale, ti devi prendere cura di questo corpo..." il film mostra come durante tutto questo processo sia di vitale importanza non perdere il contatto con quella parte di noi che consideriamo "ordinaria" e dalla quale partiamo per le nostre esplorazioni. dobbiamo imparare a non trascurarla, perché è quella parte stessa che stiamo esplorando da un nuovo punto di vista e con nuovi mezzi.

dovremo imparare a camminare prima, incontrare le nostre belve, vincere la paura dell'acqua, difenderci con il fuoco per allearci con la nostra parte intuitiva e i suoi ascendenti; connetterci con le forze terrestri del cavallo e quindi, dopo aver dato prova di un equilibrio impeccabile nell'uccidere per nutrirci - "una morte netta, sei pronto..." - domare l'animale alato per connetterci alle forze dell'aria.

è facile che nel corso di questo processo escano allo scoperto quelle parti egoiche di noi - il colonnello Miles Quaritch nel film - che ci tengono molto al veicolo attraverso - e dentro - il quale intraprendiamo le nostre esplorazioni e che si sentono immediatamente minacciate e in pericolo di perdere la loro supremazia su di noi. e si opporranno con tutte le loro forze alla nostra presa di consapevolezza di quella terra di pace e bellezza, Pandora, che alberga dentro di noi e di cui siamo i leggittimi fruitori.

per scampare inutili stragi, è sempre meglio evitare il contrasto diretto e procedere molto gradualmente nell'opera. si tratta, infatti, di una conquista pacifica.


the Na'vi People


there
is a chance that the tale we're shown in Avatar is pointing to a path that sooner or later each one of us will walk.

Avatar is the story of our personal reconnection to our own state of unity. Pandora, the Na'vi People, the occupation task forces are all to be found within ourselves. as are the wild and tamed animals, and the hero and his heroine.

the process of
step-by-step acknowledgement of one's original state of inner balance is shown thoughout the film. a dynamic and harmonious state of our different parts with one another and with us.

in order to get in touch with such a dimension we have to cultivate silence and peacefulness.
Grace jokingly warns Jake before sending him to his journey "relax and let your mind go blank..." otherwise we will just get in trouble. strange animals, eerie beast half vipers half wolves will chase us. then our intuitive part may turn up and reproachfully address us - "you are like a baby, making noise, you don't know what to do..." - she instead, Neytiri, moves swiftly at her ease around here and will be one of our allies if we choose to honour her.

exploring and acknowledging this domain is an act of will taking place in a fully conscious and awaken state and yet the senses and faculties with which we are operating, though ours, are seldom used and we need to train them in order to gradually master them.

at one point Grace is chasing Jake with coffe and microwaved eggs
"eat them, you need to take care of this body..." the film shows how vital it is, throughout the whole process, not to lose touch with that everyday life part of us we consider "ordinary" and which is the starting point of our expeditions. we must care for it, for it is this part in fact that we are exploring with new tools and a fresh point of view.

we will have to learn how to walk first and we will have to confront our beasts, win our fear of waters, protect ourselves with fire and meet our intuitive part and her ascendants to become allies with them. connect with the earthly forces of a horse and then, after proving a perfect balance through killing for food - "a clean death, you are ready..." - tame the winged animal in order to connect with the air currents.

throughout this process those ego oriented parts of us - colonel Miles Quaritch in the film - that do care about the vehicle through - and within - which we make our expeditions will become alert and immediately feel undermined and in danger of losing their control over us. they will fight with all their strength against our awakening to that land of quiet and beauty, Pandora, that dwells within ourselves and of which we are the righteous dwellers.

in order to prevent an unecessary slaughter, it's always best to avoid direct contrast and proceed gradually in the work. this is, in fact, a peaceful conquest.


lunedì 1 marzo 2010

un albero, che albero?



[...] protegge dal freddo e sostituisce le uova delle galline nella maggior parte dei benefici [...]
poi una parte totalmente incomprensibile seguita da due parole: il verde e l'acqua
poi di nuovo una parola non chiara che potrebbe essere una congiunzione seguita da un'altra parola illeggibile...

guarda, ci è stato insegnato il linguaggio degli uccelli, così siamo stati resi partecipi di ogni cosa (Corano 27:16)


[...]
it shelters you from cold and it is a good substitute for chicken eggs for all its benefits [...]
an obscure sentence then, followed by two words: green and water
then again an uncomprehensible word that might be a conjunction followed by word which is impossible to read...

lo, we have been taught the language of birds, and all blessings have been bestowed upon us (Quran, 27:16)


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