Visiting the gardens at Great Dixter early in May, this year, has been a privilege and a major event in my garden wanderings.
First feature that struck me in the gardens were the flower beds where annuals, perennials, bulbs and shrubs all thrive together skillfully arranged and yet so natural looking.
I'm not sure whether it was the time of the year, finally coming out of a harsh winter, or the friend I was visiting the gardens with, her keen vision in matter of layered plantings, or just me because I was in England and visiting a world renowned garden I had long heard about and wished for, it is a fact that these beds had a mesmerizing quality to themselves.
For one thing, I've never been so fond of tulips, they remind me of monotonous city centre flower-beds or container plantings and the barren ground you usually find beneath them, but - oh, my! - these ones were in such good company here.
Colours, shapes, textures of flowers, buds and leaves, everything contributes to the success of the final outlook. The plantings are neither too thick nor too sparse, and plants are thriving.
I guess what really hooked me here, apart from the subtleties of colour schemes and the overwhelming vastness of plant varieties, is this achieved balance between tamed and wild. I mean, I'm perfectly conscious of the effort of achieving and keeping such balance and the incessant labour that goes into it, but, honestly, you keep forgetting about it while wandering around and it all seems accomplished so effortlessly.
Everything looks so gracefully established - and it is! - that you just can't imagine all the human sweat behind it.
Another astonishing feature of these beds is the wide range of colour schemes and combinations that you may find.
In Christopher Lloydd's own words "I have no segregated colour schemes. In fact I take it as a challenge to combine every sort of colour effectively. I have a constant awareness of colour and of what I am doing, but if I think a yellow candelabrum of mullein will look good rising from the middle of a quilt of pink phlox, I'll put it there - or let it put itself there. Many plants in this garden are self-sown and they often provide me with excellent ideas. But I do also have some of my own!" Of which, we are left with no doubts! :-)
Visitare i giardini di Great Dixter quest'anno a maggio, è stata un'esperienza incredibile e molto importante nei miei vagabondaggi di giardiniere.
La prima caratteristica di questi giardini ad aver colpito la mia attenzione sono state le aiuole fiorite dove specie stagionali, perenni, bulbi e arbusti crescono insieme rigogliose sistemate con un'arte così sapiente e raffinata da apparire naturale e quasi casuale.
Non so a che cosa fosse dovuto, se al periodo dell'anno - un inizio di primavera dopo un inverno lungo e freddo; all'amica con cui stavo visitando i giardini - ha un istinto infallibile per la sistemazione delle piante in strati vegetazionali; o semplicemente perché mi trovavo in Inghilterra e stavo visitando un giardino rinomato in tutto il mondo e a lungo... sospirato!; sta di fatto che queste aiuole hanno una qualità tutta loro da essere quasi ipnotiche!
Di sicuro non sono mai stato un appassionato di tulipani, mi ricordano di quelle aiuole da paesino di provincia o di quei vasi in plastica con tutta la terra nuda che si scorge in mezzo alle piante isolate, ma qui è tutta un'altra filosofia. Qui le piante stanno in compagnia!
Colori, forme, consistenza di fiori, foglie e gemme, tutto contribuisce all'effetto finale dell'insieme. Le piantumazioni non sono né troppo fitte, né troppo rade e le piante crescono rigogliose.
Sento che quello che più mi affascina nella sistemazione di queste aiuole, al di là delle sottigliezze negli schemi di colore e della abbondanza delle varietà impiegate, è il conseguimento di questo equilibrio fra il coltivato e il selvatico. Voglio dire, sono perfettamente consapevole dello sforzo necessario per raggiungere e mantenere questo precario equilibrio e del lavoro continuo che bisogna prodigargli, epppure qui, girando per il giardino te ne dimentichi continuamente da quanto tutto sembra così naturale e raggiunto senza fatica.
Tutto appare così aggraziato e naturalmente al suo posto, come se non potrebbe essere diversamente, che davvero non riesci a figurarti il sudore e la fatica che ci stanno dietro.
Un'altra caratteristica che colpisce di queste aiuole è la grande varietà di schemi e combinazioni di colori in cui ti imbatti mano a mano che procedi.
Nelle parole di Christopher Lloyd in persona: "Non ho schemi fissi di colore. Infatti per me è una piacevole sfida quella di combinare in maniere efficaci ogni sorta di colori. Sono costantemente consapevole del colore e di quello che sto facendo, ma se penso che un candelabro di tasso barbasso starà bene uscendo dal bel mezzo di un letto rosa di flox, ce la piazzo lì - o lascio che vi cresca spontaneamente. Molte piante in questo giardino si autodisseminano e così facendo mi suggeriscono delle idee fantastiche. Ma anche a me non mancano!" e certo di questo non abbiamo dubbi!
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Allora, rimbocchiamoci le maniche! questa è la stagione per piantare bulbi e rizomi che daranno fiori la porssima primavera. Il materiale occorrente? un po' di terra, sciolta, friabile e ricca di humus. Per le piante lasciamoci ispirare da queste combinazioni: tulipani violetti, allium e non ti scordar di me azzurri, i più sofisticati possono introdurre la scilla giacintoide nel gruppo. Altra proposta: tulipani purpurei, non ti scordar di me rosa e margherite rosse.
domenica 15 agosto 2010
Le trapunte fiorite di Christopher Lloyd
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