Mi ero recato presso la Fondazione per seguire un corso sui cosmogrammi biodinamici ed ecco questo giardino fu l'introduzione pratica - e vivente - agli argomenti che avremmo esplorato in aula.
La forma, le forme del vivente e come si organizzano fra loro, come si inseriscono in un paesaggio, come danno vita a un intero paesaggio e in questo caso a un giardino.
Tutto è curvilineo, biomorfo. Il terreno, altrimenti piatto nella campagna circostante, è stato generosamente modellato qui per ricavare una superficie ricca di movimenti e dislivelli - ora più dolci, ora più accentuati - sempre in equilibrio fra loro e con i corpi d'acqua e le masse vegetali che ospitano.
I percorsi sono allegri e ricchi di sorprese, portano il visitatore alla scoperta del giardino accompagnandolo lungo corsi d'acqua e prati d'erba alta, per insinuarsi nel folto di un boschetto, riuscire in uno spazio aperto e montare quindi dolcemente su per una collinetta.
Anche un osservatore distratto rimarrebbe colpito poi dalla ricchezza e dalla varietà di alberi e arbusti, suffrutici e erbe presenti.
Le siepi hanno le forme più belle, e insolite, e tuttavia armoniche ed equilibrate, che ci si potrebbe aspettare a seconda delle diverse specie, bosso e ligustro soprattutto. Proprio come se il loro autore, il giardiniere, avesse interrogato loro, le piante, prima di metter mano a forbici e cesoie, e così l'accrescimento di un ramo in una direzione, un vuoto nell'altra, sono stati i punti di partenza, l'ispirazione per modellare le siepi secondo forme e linee di forza proprie di quella specie e particolarmente per quel soggetto lì, cresciuto in quelle determinate condizioni di esposizione, temperatura, umidità etc.
E ancora bei gruppi di crespino, rose rugose, giaggioli e ginestre, fra gli altri, disegnano altre siepi e aiuole a fare da sfondo alle fioriture dei prati. I margini delle aree a boschetto contano frangole, noccioli e cornioli.Gli alberi appartengono anch’essi a numerose specie fra cui ricordo aceri, carpini, farnie, pioppi, betulle, persino alcuni abeti sul versante esposto a nord di una delle collinette, e alcuni susini da fiore. Per lo più vigorose e in ottima salute, soltanto più tardi avrei scoperto con mano che sono fatte oggetto di un trattamento di cura particolare attraverso l’applicazione di una pasta per tronchi per nutrirle e aumentarne le difese da eventuali parassiti che si annidano fra le fessure della corteccia.
Allo stesso modo l’architettura degli edifici esistenti è stata come ammorbidita e resa più organica dall’inserimento di linee curve e forme arrotondate.
Letture consigliate:
L'uomo, sintesi armonica delle attività creatrici universali - R. Steiner, Ed. Antroposofica
Il Giardino Biodinamico - P. Pistis, Ed. Logos
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