lunedì 12 aprile 2010










Like in a tale – say, out of a contemporary Arabian Nights – you’ve been wandering through towns, catching buses and underground trains, walking, cycling and sometimes even flying.

You’ve become acquainted to all sorts of bookshops – antique and new, libraries, markets and fairs; collections, museums and cathedrals of arts and religions. And you got lost in the countryside too, you crossed rivers and entered woods, slept in fields and olive yards – lulled by cicadas at noon and grasshoppers at night.

You ended up living in a monastery. Woke up early mornings to attend classes, pray and catch a glimpse of the rising sun. Oh, to hear the sound of bells through incense, to see that light melting in the sky!

Ever in search of those words that would at last unfold the mistery and provide your personal experience with a universal meaning, you’ve been looking for a teacher of secrets, a mentor, a master. The one that would tell you a story. Your story, so similar to that of the Gold-hatted boy and the Green-feathered bird.

The boy’s efforts – like your own – to find a precious stone, an egg, that seed, through far off places and under the ground. The occasional companions in his quest – beasts and humans, like your friends and pets. And the ferocious ones – evil ogres and ugly monsters, like your own rivals.

His trials, his disconfort, his moments of utter joy when tiny things happened that seemed to lead somewhere. And at last the great discovery. After the gloomiest of days – spent in a cave alone – that seemed to never end, the light. The soft light caressing the skin, a bud unfolding. Those words that composed themselves in a message to you. A riddle that no longer puzzles you.

You can catch it, but you will never get a hold on it,
You cannot hold it for it is holding you.
It holds you, yes, and yet it makes you free.

It belongs to you, but you will never own it.
It is not your exclusive possesion and yet it is your wealth.
You’ve got to tend it and yet it is feeding you.

So when the green feathered bird comes by,
you’re not surprised; you know he wants your stone.
By now you know the bird, the stone and you are one.



Come in una fiaba, diciamo le Mille e una Notte dei nostri tempi, hai girovagato per strade e città - a piedi, in bicicletta, salendo e scendendo per treni e metrò, talvolta perfino volando.

Hai frequentato librerie di ogni tipo - antiche e moderne, biblioteche, sagre e mercati; collezioni e musei; cattedrali dell'Arte e dello Spirito. e ti sei perso nella campagna pure, hai attraversato fiumi e penetrato boschi; hai dormito in campi e uliveti - cullato dalle cicale a mezzogiorno e dai grilli la sera.

Sei finito a vivere in un monastero. Ti alzavi presto la mattina per frequentare le lezioni, pregare e intravvedere il sorgere del sole in un istante. Oh, ascoltare il suono delle campane nell'incenso, guardare quella luce sfaldarsi nel cielo.

Sempre alla ricerca di quelle parole che avrebbero alla fine svelato il mistero e fornito la tua personale esperienza di un significato universale, hai cercato un maestro di segreti, un mentore, una guida. Quello che ti avrebbe raccontato una storia. La tua storia, così simile a quella del Ragazzo dal Cappello d'Oro e dell'Uccello dalle Piume Verdi.

gli sforzi del ragazzo - così simili ai tuoi - alla ricerca della pietra preziosa, di un uovo, di quel seme attraverso posti sperduti e sotto terra. i compagni di fortuna nella sua ricerca - animali e umani, come i tuoi amici e i tuoi compagni animali. e gli incontri feroci - con orchi cattivi mostri terribili, come i tuoi stessi rivali.

Le sue prove, il suo malessere, quei momenti di gioia totale quando succedevano piccole cose che parevano portarlo nella giusta direzione. E alla fine la scoperta più grande. Dopo il giorno più nero che sembrava non finire più, trascorso in una grotta da solo, la luce. La luce dolce che accarezza la pelle, un germoglio che si dischiude. Le parole che si composero in un messaggio per te. Un indovinello che ha cessato di turbarti.

Puoi coglierla, non mai trattenerla,
Trattenerla
non puoi, perché è lei a trattener te.
Ti trattiene, già, eppure ti rende libero.

Ti appartiene, ma non mai la possiederai.
Non è tua proprietà esclusiva, eppure è la tua ricchezza.
Devi curarla, eppure lei ti nutre.

Così, quando ti verrà vicino l'uccello dalle piume verdi ,
non ti sorprenderà; sai già che vuole la tua pietra.
Oramai tu
sai che tu e lui e la pietra siete una cosa sola.

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