mercoledì 26 giugno 2013

Il paesaggio dentro e fuori di noi

è un momento dell’anno questo in cui sembra che il tempo sia sospeso, la natura ha dispiegato il massimo delle sue energie – la terra si è come aperta per mettere a disposizione i suoi minerali, immagazzinati nell’autunno precedente e rielaborati nel cuore dell’inverno, a tutti gli esseri viventi, i vegetali in primis; le piante hanno dispiegato al sole i loro tessuti fogliari, sono fiorite e in molti casi hanno portato frutti già o li stanno sottoponendo alla lenta azione di cottura del sole estivo; gli animali si sono risvegliati pienamente, si sono ritrovati nel mondo attivo di primavera, rinnovando tane e nidi, si sono accoppiati e in molti casi si stanno prendendo cura della loro prole.

E noi umani? Dopo la spinta propulsiva di Aries che ci ha gettato nel ciclo del nuovo anno astrologico, ci siamo dati da fare per avvivare i nostri nuovi progetti; con Taurus abbiamo gettato le fondamenta per la manifestazione di questi intenti; abbiamo quindi assistito al dispiegarsi dei collegamenti intessuti da Gemini per ancorare i nostri progetti a persone e luoghi i più disparati; ora, in corrispondenza dell’ingresso del Sole in Cancro possiamo lasciarci andare al caldo abbraccio della materia. Tutto intorno a noi ha raggiunto un apice di manifestazione, il Sole, al culmine del suo tragitto in cielo, illumina il mondo in cui siamo immersi. Entriamo in questo mondo nella misura in cui esso penetra in noi, siamo una cosa sola col mondo fuori di noi.

In questa stagione troviamo piacere in un rinnovato contatto con il paesaggio e la sua storia. Scegliamo un luogo attraverso il quale entrare in contatto con il paesaggio che ci circonda. Sia che siamo già in vacanza in qualche località diversa da quella in cui passiamo la maggior parte dell’anno, sia che siamo ancora nel nostro ambiente quotidiano, anche in città, troviamo un luogo dove poterci sedere in tranquillità ed entrare in contatto con il respiro del paesaggio attraverso il nostro respiro. I sensi vigili, sperimentiamoli uno a uno – il tatto per iniziare, sentiamo come pesa il nostro corpo nel punto in cui è sostenuto dalla terra sia che siamo in piedi, seduti o distesi; quindi l’udito, lasciamo che questo paesaggio sonoro fatto dei rumori di esseri viventi – animali, piante, umani – e manufatti meccanici – motori di automobili, attrezzature da lavoro varie, aeroplani, etc. – penetri in noi; l’olfatto, c’è il profumo di qualcosa di compiuto in questa stagione, le stoppie nei campi, i prati ancora verdi che si avviano a una fase di rallentata vegetazione, i frutti in maturazione; il gusto, assaggiamo l’acqua, una foglia di tarassaco o di romice, sentiamo come si sprigiona l’aroma di un paesaggio sotto il nostro palato; da ultimo la vista, fatti ricchi delle percezioni che ci arrivano da tutti gli altri sensi, riscopriamo una vista autentica, in grado di vedere ogni cosa come se fosse la prima volta.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts with Thumbnails